[2015] Balkan Tour IV · Bulgaria, Romania, Serbia, Macedonia, Bosnia, Croazia e ritorno

Di consapevole in questo viaggio c’è stato qualcosa….

…avere le gomme con più di 6000 km sulle spalle tra Marocco e varie e non sapere realmente come è quanto potessero durare, l’aver organizzato in pochi giorni, dover fare tanti km al giorno con tappe dure e impegnative, aver studiato relativamente con alcuni focus su cose che ho ritenuto interessanti, poter dedicare poco tempo a visite vere e proprie di alcuni luoghi (più o meno meritevoli), viaggiare solo con tutti i pro (non avere limiti) e i contro (avere i limiti di chi non avrebbe accettato un viaggio tirato tempo/km…)


I traghetto per e da Spalato, mi ha fatto risparmiare un tappa intermedia, forse ho speso qualcosa in più, ma dopo una notte nella cabina da 4, quella sotto sotto, buia e col rumore dei motori (una topaia, fortunatamente ero solo, sia all’andata che al ritorno…) mi ha consentito di essere operativo e riposato a Spalato alle 7 della mattina e poter fare la unga tirata, fino a Nis, in Serbia.

Quando si pianificano questi viaggi sul pc, pur avendo indicativamente idea del tempo in funzione dei km, non ci consente di capire come sarà realmente il percorso, l’orografia del territorio è la prima cosa di cui si ha solo sentore. Attraversare questi paesi ‘di taglio’ da ovest verso est, quando le strade principali vanno dal nord a sud, significa fare strade arzigogolate, montane, spesso non veloci, spesso lente per i tanti mezzi pesanti che le percorrono…ed ogni tanto, pur col gps, imbucarsi in qualche lungo percorso, sterrato, montano che costringe a volte, a tornare indietro. E così è stato: per arrivare a Sarajevo, si è aggiunto un bel pezzo di strada non prevista…

Entrato in Bosnia dalla dogana di Kamesko (senza alcun problema, ce ne saranno al ritorno…), ho costeggiato il lato sud del lago Busko, fino a Tomislavgrad e da qui ho imboccato quella che sembrava non solo una scorciatoia ma anche una buona opportunità di visitare il parco Park prirode Blidinje, una zona veramente selvaggia…ma non sapevo fino a che punto….
Rascani, Lipa….una valle incantata, tra le montagne e la strada che scorre in basso…senza vedere anima viva, fino ad uno sterrato che sale sulla montagna…

……avrò fatto 8/9 km ma il meteo sulle cime e in direzione nord est non era per nulla buono, un posto troppo solitario…ancora oltre 60km di sterrato che avrebbe potuto impegnarmi molto di più e con la meta a Nis, con il poco tempo a disposizione….In effetti, chiedendo poco più in basso, alcuni passanti mi hanno fatto capire che il tratto montano era messo molto peggio dell’inizio (ritratto in foto)


Sono tornato indietro, allungando in questo modo di molto: Suica, Kupres, Bogojno, per ridiscendere a Jablanica (meta finale dello sterrato del parco) Llidza, Sarajevo. Come mi ero prefisso, entro in città ed inizio il giro con diverse soste…una città viva, piena di turisti, tanta gente e giovani in strada…e un codone di macchine festanti per un matrimonio. Immediatamente mi accodo e strombazzo pure io, raggiungendo tra un saluto e un altro a parenti e amici, l’auto degli sposi ai quali faccio grandi gesti di amicizia e auguri :kcdhskusm: ricambiati con grandi risate e sorrisi…


Dopo circa un’ora tra giri, soste e foto, riparto con il cielo sempre più coperto…pronto al peggio….Ed infatti, nonostante il motto ‘date retta a zorrykid’ e il giacchetto estivo scaramantico, dopo pochi km il tempo peggiora: Pale, Visegrad, strada montana aspra, pioggia relativa e una macchina appena cappottata per il fondo viscido…Io me ne vado tranquillo ma l’aderenza è al minimo e la strada è piena di tir e gente che va veloce….Dopo la dogana di Vardiste, entro abbastanza velocemente in Serbia, con la pioggerella che aumenta, fino a dovermi fermare…per indossare l’antipioggia (debbo dire con mio rammarico, visto che prima di Ancona, scendendo da Teramo, ostinatamente non l’ho indossata e fermandomi in autogrill insieme ad un ragazzo polacco con Hornet, altrettanto irrazionalmente svestito… arrivando al porto zuppo).

Già prima della frontiera la strada è tortuosa, montagne, sali scendi e fa freddo…in Serbia la cosa diventa ancora più evidente, Mokra Gora – Uzice…brrr vado avanti, con qualche sosta benzina….

….Kralievo e si scende. A questo punto cerco la strada più veloce, è tardi, è quasi sera. Proseguo a nord per Kragujevac, più veloce, per entrare in autostrada fino a Nis, alla quale giungo dopo più di 13 ore…dopo le 20.
Avevo prenotato al buio con Booking non certo di arrivare…questo grazioso :) hotel economico e sufficientemente comodo, prioritario il parcheggio
Imper I.M.D.

Tendenzialmente un Bed and Breakfast ma con un buon ristorante, pure elegantino, dove la sera mi servono un’american steak enorme, praticamente bollita, con crema di funghi sopra….la mangio disperato :kcdhskusm: sorseggiando birra locale, che almeno è gradevole. La stanza è comoda ma è un buco ricavato dal garage, davanti al piccolo parcheggio dove ho la moto, accanto ad un ammasso di legna…Verrò risvegliato al mattino da un simpatico taglialegna che per riporre il carico, ha svuotato l’altro angolo di garage, attiguo alla camera…iniziando alle 7 della mattina, di domenica…la prendo relativamente bene, cazzeggiando un po con la proprietaria alla quale faccio capire che la cosa non è proprio il massimo…ad ogni modo ciò mi consente di ripartire velocemente per un giro in città, proprio quello che volevo fare, con un minimo di margine…

Percorso abbastanza fedele, qui
https://goo.gl/maps/ZGyG4

 

 

….Nis, nuovolosa di prima mattina non è il massimo…Mi aggiro in centro tranquillo,  mi fermo sul ponte  davanti l’antica fortezza turca e mi faccio un giro a piedi…

https://it.serbia.travel/cultura/fortezze-e-citta-fortificate/la-fortezza-di-nis/

Non ho intenzione di visitarla, sono rilassato….e poi è turca e penso tra me e me che di Turchia ne avrò da vedere…e poi sti turchi qui hanno fatto un vero macello, e i serbi se lo ricordano bene…Riparto per vedere Cele Kula, la torre dei teschi

https://www.girovagate.com/2011/09/la-macabra-torre-dei-teschi-cele-kula.html

E’ all’interno di un parchetto, a cui si accede da un parcheggio, una biglietteria, un ponticello in legno…io non vedo nessuno e salgo sul ponticello, parcheggio la moto e entro…la cappella è chiusa, riesco e realizzo che dentro la biglietteria ci sono due omini….vado a piedi, contratto il prezzo, 1,5 euro per avere la guida che apre e fa visitare. All’interno, coperto appositamente dalla costruzione a mo di cappella, un muro fatto completamente di teschi, in parte saccheggiati….macabro. Un giro intorno e il teschio dei teschi ha uno spazio riservato, quello di Stevan Sinđelić, il coraggioso condottiero, che fiero, tentò di fronteggiare 10000 turchi con 4000 serbi…ovviamente perirono tutti…decapitati, la città rasa al suolo e il Cele Kula a memoria e monito dell’accaduto

https://en.wikipedia.org/wiki/Stevan_Sin%C4%91eli%C4%87

da Nis riparto con calma perchè avevo già escluso un altro giro ‘largo’ invece che a sud, a nord passando per Zajecar, ed entrando da qui in Bulgaria allo scopo poi di ridiscendere, avendo come meta la fortezza di Belogradchik (suggeritami dal buon Galba)
https://en.wikipedia.org/wiki/Belogradchik

Andando a Sofia, vado a sud, ma tanto per fare qualcosa, opto o meglio sbaglio strada ed entro in Macedonia…vedo Skopie sul GPS….che alla fine attraverso, facendo una discreta deviazione, preso dal tempo che scorre e dalla voglia di avere più margine per visitare/girare Sofia ….bella strada, bel tempo e giusto calduccio

Infatti giungo a Sofia nel primo pomeriggio, vado direttamente in albergo, poso tutto e riparto per un gran bel giro fino a sera…

…sazio del tanto girare (non so quanti km ho fatto in centro) con una certa fame, punto sul garmin > punti di interesse > ristoranti > fastfood…..:)) mc donalds…In piena area pedonale. Nessun problema, entro sulle rotaie del tram, parcheggio sulla fila dei taxi, davanti al famigerato fast food…attraverso la strada e ho ancora la moto a vista. Mi accorgerò dopo di essermi fermato davanti a Burger King…praticamente dentro

Con i tavoli sul corso, è un buon punto di osservazione e di ascolto…trovo divertente starmene così tra la gente, come se fossi uno del posto, magari meno elegante, sicuro …

Rientro in albergo, le BonBon Hotel, verso le 23

… la bella receptionist mi sorride… la moto è parcheggiata dentro, nel giardino, la camera è piccola ma confortevole, il balcone da su un cortile e ci sono diverse persone che chiacchierano al fresco, anzi quasi al freddo…Anche oggi un bel po di strada…
Va tutto bene…ronf  :))

Riparto da Sofia, abbastanza alla buon’ora….Informo Adalberto che sarei arrivato abbastanza velocemente a Plovdiv, via pallostrada…che si rivela giustamente pallosa…Viaggio a 110 e mi guardo intorno: pianura, sconfinata, poche colline a nord, distese enormi di grano, granoturco e soprattutto girasoli…
Arrivo a Plovdiv e punto direttamente al parco dove c’è il monumento ad Alyosha, Aleksej Skurlatov, soldato russo e figura simbolo della liberazione sovietica della Bulgaria, eretto nel ’58 e che ha resistito nel tempo a numerosi tentativi di abbattimento

E’ all’interno di un parco, sul una collienetta. Dopo pochi metri le macchine sono ferme, c’è una sbarra e la zona dovrebbe essere pedonale…Mi fermo, scruto un po in giro, mi rendo conto che la strada, seppur di ciottoli e transitabile…e imbocco. Dopo diversi tornantini sono su, pochi metri più sotto…Faccio delle foto…ma non le ho più. Durante questo viaggio ho avuto seri problemi con la durata della batteria del telefono, da 100 a zero in un’ora…sempre scarico, reset, continui…Meno male che qualcosa è rimasto

Tanto per farvi capire…

Incontro Adalberto Buzzin dopo qualche minuto, in pieno centro, vicino il Novo Hotel. Ci sediamo ad un bar poco distante. Parliamo di viaggi e di viaggiatori, di come si vive in Bulgaria, di come tante cose cambiano col tempo…Io comprai il suo libro fotografico tempo fa e lo ricevetti poco prima del we che trascorsi con i miei figli, ai tempi molto più piccoli e rimanemmo incantati dalla bellezza di quei luoghi cosi ostili e freddi…

https://www.flickr.com/photos/iviaggidiadalberto/sets/72157627964784227/

La conversazione dura un bel po ed è piacevole…ma devo ripartire. Ho spiegato ad Adal dove voglio andare, il giro completo ….salendo subito verso il passo Shipka, ridiscendendo e arrivando a Nessebar, a nord di Burgas per la sera.

Faccio un giro ancora Plovdiv, passando attraverso alcuni quartieri periferici, gente povera e zingari con la casacca fluo che Adalberto mi spiegava sono impegnati in lavori di pulizia e di servizio (ne incontrerò molti lungo le strade). E’ un lavoro vero e proprio e sono retribuiti. Tutti hanno casa, hanno perso le caratteristiche nomadi ma non sono autoctoni e pare che negli ultimi anni siano aumentati in modo esponenziale e quindi relativamente tollerati dai bulgari. Mi dirigo velocemente a nord, è praticamente mezzogiorno e opto per la strada più veloce, verso Karlovo (la 54) ma meno bella e montana della 56, che passa per Brezovo, Rozovets…Dalla pianura davanti a Seyenovo, si ergono le montagne ed è visibile il monumento soviet di Buzludzha…

Dopo pochi km, i primi segni del periodo soviet…

Inizia una bella salita montana, con grandi tornanti e in poco tempo si arriva al Passo Shipka e al primo monumento celebrativo della guerra russo-turca del 1877

Da qua su si vede il relativamente poco lontano Ufo soviet….

….per raggiungerlo, poco più sotto, parte una strada poco frequentata, in mezzo ai boschi, parzialmente sterrata, piena di buche, mi pare siano circa 12km. Finito il bosco, un grande piazzale ….

SPETTACOLO

Dopo le foto di rito, domando ad alcuni francesi in auto, come si possa raggiungere la vetta. Loro mi dicono di essere andati a piedi…ma avevo visto sul pc la strada tra i boschi…e comincio a girare li intorno, finchè la trovo, ridiscendendo, ciottolata, poco visibile, sulla sinistra…mi renderò poi conto che proseguendo, avrei preso la principale asfaltata, che da una parte sale al monumento e dall’altra scende velocemente a valle da un’altro versante della montagna, che percorrerò al ritorno…Però il ciottolato (quello per i pedoni) è interessante in moto

Dopo un po si ricongiunge con l’asfalto, che è veramente mal messo, fino ad arrivare in cima, proprio davanti al mostro, che appare in tutta la sua grandezza e inquitudine

Nonostante il bel tempo è abbastanza tetro…

Anche qui il cellulare mi molla…lo lascio col cavo lungo, quadro acceso e presa usb…e mi allontano, non c’è nessuno….Faccio un giro intorno la prima volta e non mi accorgo del pertugio che mi aveva indicato Galba….al secondo giro lo trovo…ed è veramente da temerari. Sul lato destro, aprendo un varco in un lucernario di vetro ad un metro e mezzo di altezza, è stato ricavato un buco di circa 40×40 cm, che si apre proprio davanti al pianerottolo intermedio di una scala, all’interno buio….per salire, dei sassi messi a monticello e poi bisogna tirarsi su, mettersi sopra di pancia con metà corpo dentro e salire sopra al pianerottolo, sotto si cade…in mezzo a vetri e cemento sbriciolato….Provo e la cosa è difficoltosa, sono da solo, la moto con le chiavi nel quadro…Se entro dentro e succede qualcosa a me….se si rubano la moto? Mah…c’ho provato…alla prossima. Vado via, riprendo il cellulare che mi cade e si rompe lo spinotto microusb dentro….Merd…stacco tutto, risalgo e faccio le poche foto che vedete…

Non è prestissimo, metà pomeriggio…vento teso. Posto deserto ma rimango ancora un po…nel silenzio assoluto, col mostro alle spalle, tentando di pensare cosa sia d’inverno questo posto, cosa potesse essere durante le manifestazioni del comunismo bulgaro. Inizia la discesa, dopo aver fatto il ciottolato e il bosco ma prendendo l’asfalto che diventa una bellissima strada un po mal messa con tornanti ancora migliori e più fitti di quella dell’andata. Raggiungo Kran, poco più sotto. Kazaluck…e poi la statale 6, non proprio a valle, per evitarmi l’entrata a Stara Zagora, anche se più vicina all’autostrada…in cui entro, poco prima di Sliven. Da Sliven potrei raggiungere direttamente Nessebar ma vorrei passare per Burgas, primo contatto visivo col Mar Nero e abbastanza bella da essere attraversata….

150 km di autostrada, sole basso, campi dorati, il confine turco a 50 km…Entro a Burgas e faccio il mio giretto di rito…..

….questa volta vista mare, nero, perchè da li a poco diventa quasi buio. Percorro la strada costiera e vista l’ora, passo Nessebar e vado verso la nota zona detta Sunny Beach, passando di notte tra periferie e magazzini lungo la strada, con il navigatore che ha puntato l’appartamento prenotato …ma mi molla diverse volte, costringendomi a fermarmi dall’altra parte del residence, davanti ad un’aquapark…Fortunatamente trovo un tassista …che non ne sa nulla, al quale do il telefono per chiamare un amico di zona….Il problema è che quel residence è enorme, ha diverse entrate e nomi e il mio non lo conosce nessuno. Ad ogni modo esco dal parco, attraverso la strada e trovo una specie di ufficio con un ragazzo che mi stava aspettando…Inizia una conversazione un po strana…dopo aver appreso che la moto rimane in strada, l’appartamento è lontano e all’interno, mi stranisco e insisto col chiedere di poter mettere la moto all’interno del cancello…lui si stranisce perchè non capisce la mia non fiducia del posto e della loro sorveglianza armata…Alla fine mi chiede i documenti, li fotocopia più volte, si prende la cauzione dalla carta, mentre io gli faccio capire che tutto questo lo sta facendo senza avermi fatto vedere l’appartamento e che entro 2 minuti lo manderò a fare in….e me ne vado…ma dove vado, sono le nove di sera e sono in periferia, stanco…Ad ogni modo, riprendo la situazione ed ottengo di mettere la moto all’interno, tra le biciclette ma almeno più comodo per portare i bagagli. Mi carico tutto e lo seguo girando per il residence, belle palazzine, nuove che affacciano sulle diverse piscine…Passando c’è il ristorante, aperto fino alle 24…perfetto…Mi tranquillizzo, entro in un sontuoso e panoramico appartamento da 24 euro….e da li a poco sarò ospite del ristorante, mangiando un abbondante arrosto misto con patate, doppia birra a 8 euro….

Waterpark Fort Apartments

…Rientro…ammazzo un grosso ragno che senza occhiali avevo preso per porcheria varia, scacciandolo con i piedi nudi….:))

…. e faccio tardi sul balcone, che affaccia sui campi :)) …..ma poco importa è notte e bastano le lucine di Tankovo, paesaccio all’interno, invece che vista mare…per rendere il tutto suggestivo e far partire il resoconto emozionale del giorno appena vissuto …. e iniziare a pensare al prossimo, alla Romania…ma prima ancora tanta tanta Bulgaria :)

ZzzzZZZ…..Notte spettacolare, appartamani very good….
Niente da dire, appartamento comodissimo…notte serena quindi risveglio lento…e altrettanto lentamente carico la moto e me ne vado dal residence, dopo essere passato per la reception questa volta popolata da gentili e sorridenti signorine bulgare.
Riparto velocemente, niente colazione e quindi mi fermo a Nessebar, città vecchia, nel mare come un’isola, collegata da un sottile tratto di strada. Ha un porticciolo, case antiche con la parte superiore in legno, che delimitano un muro di pietra e un giro di case superiore in pietra come se fosse una rocca fortificata

Si riparte veramente, non per uscire dalla Bulgaria ma per raggiungere più a nord ma all’interno, la città di Shumen e il monumento soviet che domina la città…Dopo un giro in centro e rischio rotaie del tram che sono contenute in solchi pari a fossi insidiosi, salgo sulla collina e raggiungo il mostro, facendo la scorciatoia che avevo previsto….dalla strada taglio per prati e boschi, arrivo ad un’area picnic con qualche famiglia che mi guarda perplessa, e arrivo proprio di lato al monumento…
Dopo qualche foto, fatte più che altro per la soddisfazione del tratto off road e del parcheggio abusivo, riprendo al strada e l’accesso principale, dove c’è la biglietteria, parcheggio e lascio tutto sulla moto…Una signora addetta mi chiede la nazionalità per potermi consegnare una guida e pago 2 euro. Mi pare giusto, è tutto ben curato e gradevole.

Un altro mostro soviet, questa volta molto meno tetro…famigliole che girano, una specie di Gianicolo vista Shumen che ad oggi è in ottime condizioni, ristrutturato, valorizzato ed usato per cerimonie pubbliche e matrimoni…

Poco prima di ripartire, fermo sotto un cespuglio…sento un rumore familiare…

Dopo segni di reciproco aprezzamento, ci facciamo reciprocamente delle foto. E’ un ragazzo greco, con un amico su Transalp.

Esco da Shumen velocemente e arrivo a Madara, un complesso roccioso che si erge sulle pianure circostanti, sul quale si trovano testimonianze storiche dell’origine dei Bulgari, attraverso un famoso bassorilievo, il Cavaliere di Madara

Arrivo, mi faccio un giretto mi rendo conto che le mie previsioni erano giuste: per visitare l’intero complesso servono due ore. Si entra, si paga, si sale sulle rocce attraverso scalette, ponti sospesi…si sale…si sale…Mah…E’ ora di pranzo…mhmmm…Torno indietro, scorgo una stradina nel bosco, mi ci infilo e arrivo in una radura proprio sotto il Cavaliere nella roccia…Perfetto!

Mangiucchiando qualcosa seduto all’ombra del bosco…sto in piena pace & relax per almeno un’oretta…poi do uno sguardo alla mappa…ehm….sono in ritardo, tanti km…arrivo a Costanza di notteee….ed infatti…

Riparto velocemente, sono parecchio all’interno, devo arrivare sulla costa e ho tre punti da raggiungere prima di entrare in Romania…

Abbastanza scorrevolmente arrivo a Varna, l’attraverso, entrando in centro come d’uso…

…..poi seguo la costa fino a Kavarna, per raggiungere su una strada solitaria, la fortezza di Kaliakra

Dopo una sosta vista mare dal promontorio, riparto prendendo la strada più esterna sveti Nikola, Tulyenovo…bellissima, deserta fino a che non scorgo un posto di blocco militare, un lungo convoglio di mezzi  tra cui dei grossi carri armati….Il blocco non è un blocco, ci sono due militari che mi salutano e sorpasso la colonna…dopo qualche km, in un posto alto sulla scogliera, vedo dei cannoni antiaerei e carri armati, con le canne rivolte al mare, intenti in una esercitazione, sparando delle bordate micidiali…nuvoletta di fumo e boooom dopo qualche secondo. Vedo il tutto senza fermarmi, vado piano piano curioso…dopo pochi km giungo al faro di Shabla …

….bel posto, niente di che…un po di abbandono delle strutture del piccolo porticciolo, ormai appena visibili. Ho pochissima benzina e non vedo distributori da km e km sulla costa esterna…domando quindi a gente del posto seduta tra i campi a chiacchierare…ce n’è uno….ma ci devo arrivare….altri km…non si vede…
Poi lo trovo e non è affatto un distributore. E’ un’emporio con la pompa di benzina, gestito da una signora robusta e bionda che mi dice di fare da me….arrivo a 5litri si blocca tutto….arriva lei, tocca una manetta nell’altra pompa e ….il mio contatore senza erogare gira da solo…non faccio in tempo a dirglielo che riparte e amen…la pompa più cara di tutto il viaggio …

Il tempo stringe ….devo trovare una delle cose più interessanti dell’intero viaggio…

Spettacolare…in mezzo ai campi, in un posto sperduto…. dopo aver sbagliato strada. Non vi dico cosa e dove è…trovatevela da soli, ne vale la pena, sia rintracciarla a casa, sia vederla live, col sole basso sui campi….

Riprendo la strada principale, entro in Romania, sulle due dogane, molto velocemente…col metodo italiano, zig e zag tra i camion, sbucare davanti a tre macchine prima della dogana, spegnere la moto, far vedere il proprio volto mesto e  sorridente e col dito alzato, chiedere il permesso di infilarsi dentro….

Costanza si raggiunge abbastanza velocemente…punto all’albergo che è in periferia, tra casette modeste….altrettanto modesto e improbabile ….
Mi accoglie il gestore, un tipaccione anziano e allegro….che subito mi fa vedere le tariffe…booking? Ho prenotato con booking….ahaha no booking….famo alla romena, daje…Insomma il prezzo era pure più basso di quello che avevo prenotato…è che non voleva che mi riferissi a booking probabilmente per il fatto che avrei potuto esprimere un giudizio sull’albergo….una vera topaia….c’è di peggio, sicuro…modesto

Così come sono, scarico la moto e riparto è praticamente notte. Costanza, una grande periferia, una città portuale decadente e nel contempo con tanti lavori in corso….Il centro è un po degradato….parcheggio la moto in area pedonale ma in un posto custodito da due personaggi….mi rendo conto di non avere valuta, trovo il bancomat e mi faccio salassare quasi 10 euro tra commissioni e quotazioni basse…Ritorno vicino la moto trovo un localetto dove mangio bene un arrosto misto, una pizza, due birre a 8 euro, servito da un ragazzo che parla italiano, uno di quelli che ci rispondono ai call center delle nostre compagnie telefoniche, con diversi parenti italiani (in italia)…..senza problemi, dicendomi che è cosa normale, mi incarta un bel pezzo di pizza che non sono riuscito ad ingurgitare…
Rientro nella topaia, intorno alle 23, moto in un enorme garage buio….

Vila CIC

Domani inizia il Dracula Tour…..

Il Dracula Tour prevede dopo la visita a Bucarest, un percorso abbastanza veloce tra punti vampireschi sino a Brasov, in transilvania….auuuuuuuuuuuuuu

Svegliato alle 7.00 dal trambusto di una coppia attempata ma attiva, che soggiorna attigua alla mia cameretta, nonchè dalle signore delle pulizie, scendo con i bagagli, ritiro la moto dal vicino ed enorme garage e parto per un giro in città.

Dopo un discreto girovagare lungo il porto turistico, anche questo un po decadente ma pieno di locali, realizzo che il famoso Casinò è proprio davanti al porto commerciale, in una zona che un tempo era ‘a la page’ ma che oggi frequentano solo turisti proprio per via del bellissimo (ma decadente) Casinò in stile liberty.
Per gli autctoni il casinò (vero, funzionante) è a Mamaia, famosa e moderna località balneare, poco più a nord della città.

Passeggiatina, alcune foto….e ad un tratto dal mare arriva in pochi secondi una nebbia fittissima…Non si vede nulla e io riparto serenamente :kcdhskusm:

Da Costanza arrivo a Bucarest in un paio d’ore, via autobahn e come al solito punto in centro. Bucarest è una città da 2 milioni di abitanti, trafficata e caotica, ha un raccordo anulare tipo il nostro, qui a Roma…Il bello è che tutte le strade che dal raccordo vanno in centro, lo congiungono come se fossero raggi, dritti, diretti…e  nella città, da ovunque si venga, diretti in centro, si giunge ad un altro mostro da far impressione….Il palazzo del Parlamento…date un’occhiata ai numeri.

Enorme…ancora più bello è che a 7/8 km con il mostro in lontananza ma sempre in primo piano, inizia un trionfale ingresso, fatto di giardini, aiuole e fontane zampillanti, con ai lati, enormi palazzi senza balconi, filo soviet ma con le parti superiori ornate da  fastose, ardite forme architettoniche…Penso che sia impossibile fargli manutenzione…

Giro parecchio su e giù, mi faccio un’idea del posto più centrale e frequentato e mi fermo …in un Mc :kcdhskusm: perchè anche qui mi rendo conto che il tempo passa e debbo tenerne conto.

Esco da Bucarest e devio letteralmente per il Monastero di Snagov, dove si dice (i romeni ne sono assolutamente certi) sia sepolto il conte Vlad

Sempre più bello, dico sul serio, è per che raggiungerlo, dopo una provinciale velocissima (leggi: dove tutti camminano come pazzi…filo bancarelle, pedoni, carretti…) ci si infila in un fittissimo bosco che ha una stretta strada asfaltata e diversi stradelli per tagliarlo e giungere non a Snagov che e dall’altra parte del laghetto, ma a Izvorani un agglomerato di 4 case in mezzo al verde….

Io prendo una delle stradine, con il suggerimento del GPS e mi perdo nel bosco su uno sterrato…dopo un po, nel buio reale della fitta cappa verde e assolutamente senza aver incontrato nessuno, ritrovo la strada principale e il piccolo paese. Da li, parte un ponte che raggiunge l’isoletta del monastero. lascio la moto praticamente sopra il ponte…pensando che sarebbe stato più facile correre indietro, visto che ho lasciato tutto sopra….pur avendo offerto una sigaretta ad un vecchietto che vedendomi mi si era infilato dietro per avere qualche soldo, offrendosi come custode…
Il percorso è lunghetto, ponte più isola…forse 300 metri…..e alla moto, che non vedo,  non penso più, perchè mi si parano davanti un po di zingare, intente in lavori di giardinaggio….E qui ripenso a qualcuno che mi raccontava di quanto gli avevano scucito per accedere.

Preparato, innesco subito uno scambio colorito, direttamente in romano (non rumeno, romanaccio antico…) Cheee??? 10 euri??!! Pe fa che? Per entrare? Ma te non stai bene, bella…no no…
Inamovibili, davanti a me, con aria minacciosa…e col tesserino comunale ben in vista sul petto…

Inamovibili…..ma l’ancora più bello è che non solo mi ha estorto 10 euri ma appena dentro, si mette alla cassa e mi mi dice…No foto please, no photo…ahahaha

ma davvero? e allora che cass ce so venuto a fa qui? A bellaaaaaaaaaaaa…Io italia, roma…. ma che te credi che so inglish/americanssss??!!

No photo but if you want make some…10 euros!!

…..vabbè la faccio breve. 10+10 euro!!!! Foto qui e li…qualche domanda perculatoria a sta stronx impalata alla cassa, del tipo…ma sto conte è cattivo? Ma quanto è stato cattivo? Ma era veramente un vampiro?

…riesco con 20 euro di meno…mesto e incredulo…mentre così sconsolato me ne vo…ripercorro il ponte e mi accorgo che in mezzo c’è un ragazzo che batte forte sul corrimano…Eccolo la, sta avvertendo il compare che mi sta fottendo tutto….si stanno caricando la moto sulla rampa, comoda per un furgoncino…
Mi affretto e mentre lo faccio, dall’altro lato infatti esce  un altro ragazzo che raggiunge l’amico sul ponte e si ferma a guardare il lago…Io rallento e li guardo diretto….Loro nessuna reazione, passo li saluto e gli dico…. nel lago c’è pesce?  :kcdhskusm: Loro fanno una battuta e sorridono….e vabbè…mo che je dico? Li saluto e andando avanti con loro rimasti indietro di 10 metri, vedo che la moto è li…beeene…e pare sia tutto a posto. Fiuuu

Riparto, taglio il bosco diretto, mi ributto sulla provinciale velocissima….Ploiesti….e dopo altri bei km, si sale tra i monti e qui, un problemino di cui facevo finta di nulla, si evidenzia in modo inequivocabile. ho la catena talmente lenta che sbatte da km e che ad un certo punto sento sensibilmente ‘scavallare’ dal pignone…boh…da qualche parte….Debbo trovare qualcuno per tirarla…

Ad ogni modo arrivo al Castello di Peles, dove parcheggio praticamente sotto un balcone del castello stesso. In ingresso, dapprima entro in  un borghetto stile vampiro disney, praticamente pedonale, poi passo un blocco, tra i passanti che mi guardano interdetti, poi un altro blocco con un bellissimo hotel proprio davanti al castello, superatolo…guardia giurata, stop…qui no…a 30 metri dal castello. Chiedo gentilmente di parcheggiare. Concesso ehehehe

Davvero bello….ma troppa gente, troppo casino….fila interminabile per vedere gli interni. Mi dicono che non tutto il castello è visitabile, alcune stanze non son proprio accessibili, altre sono in ristrutturazione…faccio 2+2 ovvero se il castello è come una nostra villetta dolomitica, tolte queste stanze, cosa rimane da vedere?

Mi interesso più ad una coppia di sposi felici nel contesto un po gotico e vampirescu…..

….Riparto col pensiero della catena. Bran è vicina, 50 km….la cosa non è semplice e in più noto che mi si è aperto uno stivale….

Sceso dalle montagne, in pianura, posto bellissimo…entro in un paese che il gps mi dice essere Bran…preso dai pensieri passo il bivio per il castello ma in compenso trovo un Vulcanizer (così si chiamano i gommisti qui) spettacolare, modernissimo, filo strada…Mentre entro sul piazzale vedo il sosia romeno di un mio amico meccanico e qui tolgo il casco mentre rido…mi vengono incontro lui e un tipo in canotta e capezza d’oro da 2kg..dente d’oro…Italiano eh….Eh pure tu, parli italiano…no io grande amico italiano, vivo anche Italia…a bene, fratello. Guarda qui…anche il meccanico vede e mi chiede se deve procedere…Il tizio in canotta taglia corto gli dice due cose e lui procede. In due secondi ma mi chiede con la dinamometrica, quanto deve stringere…Che so…fai te…tac tac…ok
Scherzando e ridendo gli faccio vedere lo stivale….Attack? Ok! Vulcanizer special 5 stelle. Gli offro praticamente le birre, sperando che dicessero…. dai le prendiamo subito…e mi potessi aggregare, essendo un po sottotono e stanco ma si fanno dare l’equivalente di 5 euro, dopo avermi spiegato che il castello no ululi….ma ululà, l’avevo passato abbondantemente…

Mi avvicino a Bran…e noto che il castello è sulla collinetta, cinto da robuste ed alte inferiate. Un’altra dracula disney  romena …

…ed infatti entro nel paesetto fatto di bancarelle, alberghi e birrerie…dove parte un’ingresso affollatissimo pedonale che mi fa pensare all’impossibilità di entrare, seppur sfrontatamente, con la moto….

E allora mi faccio un bel succo di frutta (brrrr)  compro due pallette con la neve e il conte dentro…due calamite e riparto, sempre serenamente :kcdhskusm:

Brasov è a 30 km, vado fiero con la catena tirata e lo stivale perfetto. Attraverso una periferia ordinata e industriale, poi arrivo al B&B…non c’è nessuno ma il campanello dice, suonare qui se non ci sono. Il meccanismo elettronico telefona alla proprietaria che mi dice, se avessi letto l’email e che comunque in ogni caso la stanza è la 12, proprio a 1 metro da me a destra, aperta, chiave dentro, parcheggio fuori…Entro, bellissimo, pulitissimo, nuovissimo modernissimo….vista interna su un magnifico giardinetto. Perfetto. Birra fresca in frigo! Ottimo! Microonde per scaldare la pizza piccante di Costanza? Ottimo!!!
Rilassato veramente dopo una doccia di un’ora…esco in mutande (sempre sereno) e ingrasso la catena….Pensate, ingrasso la catena, preso dai sensi di colpa, che ormai è stiracchiata pesantemente.

Tutto veramente rilassante, gran dormita…forse solo funestato a tarda ora, da una orda di teutonici un po brilli che rientravano al piano di sopra….

Studio ApartCity

Domani abbuffata di Carpazi con funghi porcini…..

 

Sveglio alla buon’ora, approfitto per caricare tutto e fare colazione con calma al B&B (è possibile anche approfittare del bel giardino), conosco la proprietaria e un’altra ragazza, molto cordiali e disponibili…Veramente un’ottimo posto per soggiornare al  volo ma anche come base per giri in zona.

In pochi minuti arrivo nel centro della città di Brasov...

…. semideserta, pochi ragazzi (studenti? A Brasov c’è l’università della Transilvania…)  e furgoncini vari per le consegne nei negozi….
Entro sul piazzale sterrato della Black Church, la cattedrale nera….Peccato sia in ristrutturazione…si vedrebbero meglio molti particolari in più…

La chiesa è proprio adiacente alla piazza principale e approfitto per farmi un giro a piedi….


Bella città, mi piace molto…

Dopo circa un’ora, riparto: ho rivisto il percorso iniziale che prevedeva una deviazione per Sighisoara, più a nord, privilegiando i Carpazi e il doppio passaggio Trasfagarasan e Transalpina…Da Sighisoara, km a parte, per ridiscendere velocemente, giungerei a Sibiu e da li dovrei poi tornare indietro per Fargaras…Non va bene, meglio tanta montagna…

La strada da Brasov a Fargaras è abbastanza breve ma molto trafficata. faccio benzina a Fargaras, pensando si essere vicino al bivio che entra nella valle, sotto le imponenti montagne ma ci sono ancora altri km da fare, prima di iniziare la mitica strada e altri benzinai per fare il pieno…ad ogni modo trovo il bivio e si inizia a salire, dopo qualche km, circondato da boschi e villaggi… molto bello….

Ad un tratto si apre la vista e appare la montagna in tutta la sua imponenza….Un po di traffico, c’è turismo ma i tornanti e la salita è magnifica. Cascate, strapiombi, strada non certo per fare le gare…..la vista dall’alto è spettacolare!

In cima, il solito piazzale con le bancarelle e un bel po di gente. Mini sosta, sono curioso di entrare nella famosa galleria buuuuuia e impegnativa….

In effetti è parecchio malmessa, realmente buia e sgocciolante…ma non impegnativa se non per la tensione indotta che è meglio mantenere…in ogni caso. E’ abbastanza breve tutto sommato, e l’altro versante non da neanche modo di capire tutta la vastità del panorama. In questo punto siamo sui 2100mt, Vânătoarea lui Buteanu, la vetta più alta è a circa 2500mt.

Immediatamente si inizia a scendere, ripidamente e inizialmente con alcuni tornantini vista dirupo, abbastanza impressionanti…dopo si allarga la vista e si ‘legge’ il percorso tracciato sulle montagne davanti….Si incontrano diversi punti di osservazione, una grande cascata (Cascada Capra).

Magnifico, magnifica strada…debbo dire che i romeni nel definirla la più bella strada del mondo hanno abbondantemente esagerato.

….video (qui vorrei mettere quello di Top Gear, in cui il personaggio dice…Stelvio? ahahaha  This is the real best road……si si belle eh…però ma mavaf….)
eccolo…

…qui tutto il percorso completo, dal lato che ho percorso io….

Ciaucescu ha realizzato quest’opera a solo titolo dimostrativo (militare? mhmmm), perchè questa zona montana ha almeno 4 strade (in una fascia di circa 100 km) che tagliano i Carpazi, collegando cittadine di un certo volume. Questa invece sale nel punto più difficile e
ostile, senza collegare nulla, ma solo per farci vedere tutto questo spettacolo…

Ad ogni modo ridiscendo tra magnifici boschi e costeggiando il Lacul Vidraru per km, fino ad arrivare a Cetatea Poienari, il vero Castello di Dracul…come previsto, considerando il percorso per arrivarci (le tante scalette) già segnalatomi gentilmente qui sul forum, mi fermo per una sosta ma riparto sempre sereno…

Inizia un percorso in una lunga valle, il paesaggio è completamente cambiato…giungo a Curtea de Arges, devio per la 73c, Ramniu Valceae e ricomincia lo spettacolo, ancheprima della Transalpina: la 7A un strada curvosa e veloce, spesso attcata a laghetti artificiali, come Bradisor o tipicamente alpini, dopo Malaia e Voineasa, come il Lucu Vidra. Giunto a Obarsia Lotrolui inizia la Transalpina, 67C. Qui trovo una specie di villaggio di baracche, un vero assembramento di venditori di funghi, tantissimi, come i Galletti col oro… o enormi e sinceri (perfetti, freschissimi) come i porcini.
I venditori estemporanei sono zingari (uso spesso zingari non in modo dispregiativo, semplificando …rom) che bivaccano in zona, nei tanti campi piantati tra i boschi. Mi fermo e faccio due chiacchiere con quelli che mi vengono incontro: da quello che riseco a capire, loro vivono fissi in città e la maggior parte -mi dicono- hanno lavoro e sono stanziali….ma sono li in ‘vacanza’, una specie di gita annuale estiva, quello per loro è un modo normale di trascorrere il tempo, si ritrovano tra famiglie e si accampano per giorni, con il perenne fuoco acceso. Per passare il tempo vanno per funghi che essendo molto apprezzati specie dai commercianti, vendono molto bene a prezzi veramente irrisori.

Sta calando il sole e qui il buio arriva presto. Raggiungo il Lacul Oasa, sul bivio davanti la grande diga. Debbo trovare un posto dove fermarmi. So che solo molto più avanti sulla Transalpina potrei trovare alcune strutture ma troppo lontane e che qui inizia una strada che sulla carta è buona e che (tralatro) dovrebbe scendere a valle.
Tutta è circa 70/100km sempre sulla carta. La verità è che questa strada è sterrata, piena di buche e che, superato il monastero di Oasa (bellissimo) giunge dopo circa 25 km sudati di boschi, buche e guadi, in un piccolo villaggio montano, isolato da tutto, Luncile Prigoanei dove arrivo quasi di notte. Quindi 25km di 70/100…appena arrivato, pur consapevole che mi sarei dovuto fermare, chiedo ad alcuni passanti se la strada si ricongiunge, sbuca, ma non è così…non è che me la sconsigliano, dicono solo che non esiste. Da li a pochi minuti me lo ribadisce anche il gestore del piccolo alberghetto dove mi fermo, Pensiunea Viki…
Nell’albergo c’è solo una famiglia ed è tenuto dalla moglie del gestore, che vive in un’altra casetta vicina.

Vado in camera, piccola, modesta ma confortevole… e ridiscendo per mangiare. Poco prima avevo detto alla signora di pochissime parole che avrei mangiato quello che passa casa, senza problemi. Mi porta una sorta  di capellini in brodo, un piatto di pollo tra la scaloppina e l’umido speziato….Chiedo birra o vino, un ‘no’ secco (con la faccia di quella che guarda schifata un alcoolista) …ma dopo pochi minuti mi serve un bicchiere intero di grappa che (mi lascia intendere) può essere allungato con l’acqua se troppo forte. Talmente forte da essere imbevibile, mai assaggiata una grappa cosi forte. Il bello li, più che la cena è il silenzio….
Il capofamiglia del gruppo ospite si avvicina, mi parla in italiano. Vive a Costanza… ed è li in vacanza. Ha lavorato per molti anni sulle navi…ha 10 anni meno di me ma sembra mio zio…Indicativo.
E’ molto simpatico e ci facciamo delle grosse risate. Quasi subito mi invita al loro banchetto, fuori in giardino. Declino con difficoltà perchè sono molto stanco ma sarebbe stata un’ottima occasione per capire un po di più della Romania, oltre i racconti dei nostri ospiti in borgata…..
Ad ogni modo si rende utile recuperando una birra direttamente dalla signora ….ora la birra c’è :)
Debriefing tra passeggiata tra l’oscurità vera della notte stellata dei Carpazi, qualche latrato sinistro in lontananza, sigaretta e letto…anche oggi è stata una giornata memorabile, km pesanti ma bellissimi tra boschi cupi e laghetti…

Comincia un nuovo giorno come sempre sollecitato dalla luce che entra dalla finestra…Qui tra le montagne fa freschetto…La solita incomprensione con la signora della pensione mi fa fare colazione con un caffè imbevibile. Anche qui l’intervento dell’amico rumeno di Costanza, anche lui mattutino, seduto in giardino, mi consente di avere un discreto caffe e latte e qualcosa da inzuppare….
Carico la moto, saluto tutti e riprendo lo sterrato di 25 km della sera prima, oggi sicuramente migliorato dalla bella luce del mattino che almeno mi consente di vedere le buche ed anche il bellissimo lago sottostante. Riprendo la transalpina dalla diga sul fiume, lago artificiale Oasa e iniziano 80 km di strada bellissima. Laghi e profonde valli, racchiuse in un fittissimo verde. Strada deserta, freddo…Una macchina, probabilmente del posto, mi precede velocissima ma riesco a stargli dietro e mi diverto assai…Mi impressiono perchè sembra conoscerla palmo a palmo: scende a 130/140 e rallenta o scarta buche grandi come una delle due corsie, millimetricamente. Solo mantenendo una certa distanza riesco nel contempo a tenerla a tiro senza troppo stress ne per me ne per lui. Il posto è spettacolare….

Giungo a Sebes dove evito il raccordino, arrivando in centro per una sosta. Mi colpisce un edificio, posto sulla piazza principale

Cosa ci fa qui questo “Bildung ist Freiheit” ? (l’istruzione è libertà)

Provo a chiedere informazioni…ma nessuno sa dirmi molto. Ora, cercando un po in giro, trovo che l’edificio è stato costruito da Franz Binder, nativo di Sebes con origini tedesche. Una sorta di esploratore…che ha iniziato un lungo viaggio in africa dalla fine del 1840 fino all’inizio di 1850…successivamente, per altri 10 anni, ha continuato a viaggiare per fini commerciali tra il Cairo e Khartoum. Continuando l’avventura, nel 1860 entra in contatto con le tribù della regione dell’Alto Nilo. Rientra in europa con una ricca collezione etnografica africana. Stabilitosi in via definitiva, in una tenuta acquistata a Vurpar, costruisce una casa signorile a Sebes, che adorna con una suggestiva facciata in origine con tre rilievi raffiguranti il Cairo, le piramidi e la Sfinge, le rovine del tempio di Iside sull’isola di Philae vicino ad Assuan e una carovana nel deserto di Nubia in cui,  nel mezzo appare lo stesso Binder in sella ad un cavallo….Sul balcone del palazzo in mezzo, c’è una statuetta femminile probabilmente Dea Fortuna….

https://www.sebesonline.ro/monumente/

Insomma un gran viaggiatore avventuriero…
Ad ogni modo riparto in direzione Deva, su una strada provinciale abbastanza monotona e trafficata….

Da Deva a Vrsac inizia una piccola avventura innescata dal navigatore, che cerca la strada più veloce…su sterrati montani e anche discretamente lunghi …poche foto perchè sono realmente impegnato a capire dove mi trovo e come faccio a riprendere la strada principale senza ritornare sui miei passi….

Oggi da casa, mi rendo conto di esser passato per Resita, che costeggia il parco nazionale Semetic…un bel giro mi ha fatto fare l’arnese….

Moravita, dogana Serba, Vatin…poco traffico, me la sbrigo velocemente…e dopo Vrsac, giungo a Pancevo, costeggiano e poi superando il Danubio su un enorme ponte metallico…sono a Belgrado

Già da qui si comincia a vedere, oltre alla solita periferia di casermoni grigi e tuttiuguali…la vita cittadina, grossi centri commerciali, traffico, gente per strada vestita in modo cittadino…venendo da km di campi la cosa si nota.

Punto come sempre all’albergo che mi consente di smontare tutto e rilassarmi….Ce n’era uno bellissimo..Una nave sul Danubio ma ho preferito Vila Senjak   per via della piscina ehehe

Dopo aver messo la moto in un comodo garage accompagnato e accudito da una bellissima e sorridente ragazza mora, mi metto in tenuta mare e scendo in piscina…Vedo un signore fare il bagno e con titubanza…… mi avvicino, mi abbasso, allungo la manina………gelataaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

…”eh, ma merita…ti riprendi. Io ero stralunato. Dopo il bagnetto starai meglio…..”….” Ah…dici?”

Trovo una coppia di simpatici anconetani, Leonardo e Vanessa che sono in viaggio open (senza meta definita)  con la Golf GTD. Viaggio open ma Leonardo oltre ad essere simpatico almeno quanto vanessa è veramente un pozzo di informazioni sui balcani.

Alla fine faccio il bagnetto da brivido….che si rivela veramente corroborante. Nelle ulteriori 4 chiacchiere  ci si accorda per rivederci dopo una mezzoretta per fare un bel giro in città, in taxi che lui dice essere un mezzo particolarmente comodo efficiente ed…economico.

Puntiamo direttamente in centro, zona vecchia piena di locali rinomati, belle donne, buone birre….
Skadarlija (Скадарлија)

…. il quartiere bohémien …prima ci fermiamo in un locale che sembra un’officina..con i tavoli su un alto palco di legno, fatto con palanche….Poi ci facciamo un giretto su una strada acciottolata (Skadarska ulica – Скадарска улица) di circa mezzo chilometro…su e giù…Belle donne dicevo, tutte curatissime, profumatissime con vestiti eleganti di altri tempi…veramente femminili…..

Questi personaggi li incontreremo poi in un locale limitrofo (anzi canteremo in serbo (antico) con loro ahahaha) , uno dei migliori locali di Belgrado, dove mangeremo benissimo cose buonissime, ottima birra… con 15 euro…………

…la serata continua a Zemun, un comune inglobato nella città metropolitana di Belgrado, oggi quartiere molto alla moda per i tanti locali su barche, sulla Riva del Danubio. E’ in corso un concerto di una pop star locale, tanta gente e come ormai ho constatato, bellissime ragazze in tiro, ovunque….
Leonardo lascia la sua guida con i documenti, soldi e varie sul taxi ed inizia un gran tour dei taxi (che di notte iniziano ad essere abbastanza allineati ai nostri….) Ci facciamo riportare da un altro taxi, nella piazzetta di ingresso  di Skadarlija (i tassisti guidano in modo disumano ehehehe)…e li dopo aver aspettato una mezzoretta, si ripresenta il tassista con il libretto…Ritorniamo a Zemun e concludiamo la serata su un elegante barcone – night, vista Danubio.

L’indomani parto verso le 9, saluto tutti e inizia un vero tour de force tra Serbia, Bosnia e Croazia…
Punto a Mitrovica, via autostrada, poi devio per Bogaric…Da queste parti tentano di sdraiarmi in uno dei tanti villaggi che ho attraversato: due macchine ai bordi della strada…io rallento. Lui fermo…a 10 metri svolta, passa e l’altro, dall’altro lato, gli passa dietro, non visibile…passato il primo mi trovo il muso dell’altro davanti. freno scarto e gli passo letteralmente sul cofano con un borsa laterale, con tutto il posteriore alzato…Mi fermo a pochi metri, davanti un alimentari..Diversi passanti mi dicono di inseguire l’auto, che nel frattempo si è defilata. Io ringrazio e me ne vado, non c’è molto altro da fare. Spero di avergli fatto un bel segno…Mi ha detto bene…

La dogana serba/bosniaca passa molto lentamente questa volta: pieno di camion e macchine rientranti da sud. Per arrivare a Tuzla, si susseguono strade tortuose, pianure, villaggi, traffico…

Giunto a Tuzla per pranzo, mi fermo Gradski park e  poi inizio un giro…mi rendo conto che intorno, ci sono almeno tre cimiteri a vista, sulle colline, tante croci bianche…Ne raggiungo uno, proprio sopra la città, dove dovrebbe esserci un bunker serbo…Al suo posto trovo un enorme ospedale. Rientro in città e vado in centro, il Korzo, come sempre entro dentro in area pedonale, parcheggio e faccio un giretto…debbo dire di aver visto solo un locale con dei ragazzi…e tanti pseudo m’briaconi buttati un po ovunque….In un ristretto ambito la chiesa ortodossa, cattolica e la principale moschea di Tuzla…
Vado poi a vedere il laghetto salato, Panonsko Jezero, il mare di Tuzla….mah…sarà che quasi piove….Riparto, escludo di vedere il castello Srebrenik, sarà la stanchezza sarà Tuzla … Ormai il viaggio è finito.

Da qui sino a Zenica, veloce strada tra i monti, trafficatissima…ma dopo Bugojno si sale su un altopiano bellissimo che va in direzione del lago Busko. Colline rotonde giallo ocra, pochissime auto, strada veloce e a vista…paesaggi veramente notevoli. Mi sorpassa su un rettilineo un tizio con un Virago 535, vestito da motociclista…Lo seguo tranquillo ma vedo che in curva rallenta molto….dopo parecchi km lo passo e mi godo questa bellissima strada che da li a qualche km costeggerà il lago e arriverà al confine croato….
Quando si seguono altri in moto per km, si diventa quasi compagni di strada…ci salutiamo reciprocamente durante i sorpassi.

Ad un bivio mi fermo, poco prima di Livno e torno indietro…incrocio il motociclista che mi era venuto dietro per indicarmi la strada…vedendomi alla fine andare per il verso giusto, ha evidentemente proseguito per il suo cammino….Io l’ho aspettato un po per ringraziarlo ma non vedendolo, ho proseguito  per Kamensko, paese dopo la dogana. Ho due ore e mezza  prima della partenza del traghetto…è praticamente buio, devo fare ancora 70 km…In dogana, dentro al casotto, un poliziotto giovane controlla il mio documento (CI regolare)  a lungo, mi dice di accostare, Dopo un po entra nell’ufficio principale…Esce un poliziotto più anziano e mi dice di entrare. Qui inizia un vero e proprio interrogatorio, una mezza perquisizione, un controllo della firma, domande a raffica…Gli dico che sono entrato da qui, che sono un turista, che sto per ripartire….Loro a raffica, chi sei, da dove vieni, dove vai…Gli mostro altri due documenti, una tessera di un ente statale, la patente. peggio: tre foto diverse….beh direi, la foto della patente ha 30anni…Dopo più di mezz’ora di strizzamento in cui non perdo il controllo (è stata dura…) e nella quale non ho ancora capito qual’è il problema, gli mostro la prenotazione della nave….non è decisiva ma gli fa capire che me ne sto andando, me ne vado subito….
Mi rilasciano, mi consentono di aspettare fuori, passa un altro quarto d’ora ed esce il più anziano con i miei tre documenti+libretto moto e carta verde. Un gesto col capo…per dire tutto ok…Io lo guardo e gli chiedo tranquillo cos’è che alla fine non andava, per capire se in futuro potrò avere problemi…Nulla, un sorriso ironico…e forse capisco che qualcosa c’era ma tutto il tempo era solo per farmi smaltire un po, avendo il traghetto da li a poco….

Il problema è che quando rientri vai più veloce, di molto e con la stanchezza … cammino veloce sul pezzo d’autostrada che manca e poi entro a Spalato, sulla via principale che scende in porto. Checkin tranquillo, dovrei aver tempo …e invece la nave è già carica e arrivo abbastanza in ritardo…mi mettono in coda tra gli ultimi…Insomma il ritorno è sempre più stressante. Anche dopo, la solita cabina da 4, quella bassa, la topaia, che occupo come unico passeggero da Split ma con l’incognita di eventuali ospiti imbarcati a Stari Grad….Alla fine rimarrò solo e la notte trascorrerà (finalmente) serena.

 

Finisce cosi questo spettacolare viaggio in solitaria, organizzato in pochi giorni, oltre 5000 km in 7 giorni….

 


“Croazia, Bosnia Serbia, Macedonia, Bulgaria, Romania e ritorno”

From [2015] Balkan Tour IV. Posted by MotoDreamer on 9/01/2015 (230 items)

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