[2016] Spagna e Portogallo

Il viaggio nasce dalla rimodulazione/rinuncia al viaggio in Tunisia, previsto per ottobre.
Cercando un alternativa tra Sardegna e Spagna, il buon Galba, che ha già aveva dato ampiamente in Spagna e varie, mi asseconda sulla seconda meta (per me nuova) e nel giro di poche settimane, si parte
Un viaggio con alcune caratteristiche degne di essere citate:
il meteo, ovvero confermato il mio gran culo nel beccare il bel tempo, nonostante Galba, detto rain man   (tra l’altro già esorcizzato in Albania)
il gruppo, ovvero due solitari incalliti che riescono a fare una discreta esperienza insieme
l’avventura e il deserto, beccando alcune tratte off road e due splendidi deserti veri
Le cime più alte di Spagna e Portogallo a vista (la seconda quasi…)
Le tante cose viste in pochi giorni e tanti km (dal 14 al 23 ottobre 2016, 10 giorni, da casa a casa, compreso traghetto, 8 effettivi, circa 3500 km)
Inizialmente il viaggio era previsto come una veloce salita  a nord per poi compiere il giro passando per un ipotetico percorso tra le città del cammino di Santiago, per poi entrare in Portogallo, Oporto  e tagliare per Madrid/Saragozza. Il meteo (previsto/paventato dai vari siti)  ci ha fatto rimodulare last minute il tutto, scegliendo un giro a sud in linea di massima, senza una particolare pianificazione. Il meteo poi è stato sempre buono, caldo a sud (e freschetto per altitudine tra Salmanca e Saragozza) e comunque senza piogge anche sulla zona a nord atlantica (che avremmo dovuto fare).
Arrivati a Barcellona dopo il solito viaggetto abbastanza noioso di un giorno e il solito ritardo, con un bel 4 stelle (a 25 euri a cranio) prenotato a 20km dalla città, si va in centro sul lusco e brusco con le moto e si fa un bel giro tra le tante cose belle da vedere.

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Garmin Nuvi 500 510 550 Zumo 220 wireless charger – Part One

…Durante un recente viaggio tra Spagna e Portogallo, ho avuto l’ennesima conferma che per alimentare il gps/navigatore serve un sistema dedicato alla moto, che per sua natura, vibra e prende colpi…

Dopo vari esperimenti (borsette, staffette, cavetti, prese usb….chiedete, le ho provate tutte), questa è la mia attuale configurazione:
impianto fisso con questo affarino – https://amzn.to/2eosvCR –  uscita mini usb e il Garmin Nuvi 500 (Zumo 220) che è robusto e impermeabile ma si ricarica solo con questo sistema (non ha contatti dedicati). Complice il sistema di attacco originale, ogni tanto staccava e cosi facendo, naturalmente si riavviava in maniera ciclica (si pone in ricarica, dopo alcuni secondi fa il boot e fortunatamente riprende la navigazione dal punto in cui era)
La presa mini usb sul garmin funziona bene, è stabile ma lo spintottino maschio meno….e seppur con qualche miglioria, sono tornato ad un punto che ho già sperimentato piu volte…

 

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DBPOWER 8000mAh 300A Jump Starter Avviatore di Emergenza

…ho sempre pensato…in caso di batteria scarica, due cavi si rimediano, ed infatti quando è successo (fuori casa) come ad esempio in Grecia, ultimamente…in 5 minuti si risolve

Però, disponendo di un po di spazio e cominciando a capire un po meglio cosa portarsi in viaggio (per essere autonomi almeno sulle piccole cose), ho cominciato a cercare cavetti seri, posto che per realizzarne (non due fili arrotolati a mano sui poli) avrei speso comunque almeno una decina di euri…

In questa ricerca, infruttuosa (cavi buoni e fini, non ci sono, e allora  una ‘matassa’ alternativa, non dico da auto ma comunque valida, è voluminosa) è cominciato a venir fuori quello che ho sempre pensato sia un ulteriore impiccio tecnologico: lo  Jump Starter Avviatore di Emergenza :)

 

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[2016] Le tre cime del Peloponneso

Alla fine ho optato per la Grecia,  viaggio in solitaria. Per una serie di motivi, voleva essere più tranquillo dal punto di vista ‘fuoristradistico & avventuroso’,  rispetto all’Albania che avevo preventivato da un po (a sud, molto montano e wild)…
…ed invece…
….tante stradine interne, diverso fuoristrada, a volte impegnativo, per arrivare al limite massimo percorribile per raggiungere  le tre cime più alte,  deserte, la prima, il Taigeto, nella penisola del Mani (secondo dito), il monte Kylini, Cillene (Corinzia, Arcadia), e l’Aroania nell’Acaia. (storia e mitoogia, nomi cliccabili per info).
Tanto mare, fantastico, compiendo l’intero periplo del Peloponneso, raggiungendo la bellissima spiaggia di Voidokilias, anzi il monastero sovrastante sulla collina,  il punto più a sud percorribile del Mani, fermandomi sulll’isola di Elafonisos con la sua spelndida spiaggia di Simos, raggiungendo anche il punto più a sud dell’Argolide, Porto Cheli. (nomi cliccabili per info)
Tanta storia: Olympia, Tyrinto, Micene e Epidauros (visite che sono assolutamente imperdibili, anche per un motomunito inarrestabile e insensibile)…e diversi monasteri ortodossi lungo il cammino (solo per quest’ultimi ci vorrebbe un viaggio a parte).
Un viaggio che assolutamente consiglio, per la bellezza dei posti, del mare (quindi perfetto in coppia in questo caso da fare in 15 giorni) ed anche a chi vuole del fuoristrada e un po di avventura tra i monti.

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