[2023] Balkan Tour V con l’Aprilia Tuareg 660

Questa quinta edizione del mio personalissimo Balkan Tour ha avuto come novità la Tuareg e il numero più alto di paesi toccati (ma non i km) e le infinite dogane :) 
Volutamente un tour de force, ma non solo tanta strada, circa 4000 km ma anche tante cose belle di cui diverse appena prima o dopo i luoghi, le strade già percorse in precedenti viaggi. E debbo dire che è stato uno dei più tirati e piacevoli.

Da Ancona il primo giorno, ci siamo diretti verso la frontiera di Kamensko che mi ha fatto tribolare anni fa in uscita. Siamo già in alto e non scenderemo quasi mai neanche giunti a Sarajevo; dopo un giro in centro, pranzo con vista panoramica sulla città

Si sale ancora di traverso in Bosnia, raggiungendo nel pomeriggio il Memoriale di Potocari (Sebrenica).

Costeggiando il Drina, scegliamo di avvantaggiarci di qualche km, sconfinando in Serbia, fermandoci a Banjia Banska.

L’indomani si sale per molti km in direzione Belgrado, su un itinerario secondario e montano, coperto da una nebbia fittissima. 

A Belgrado pensavamo di fermarci ma un contorto giro in centro con tanto traffico ci fa desistere. Ci fermeremo a mangiare lungo la strada in una kafana seminascosta, una specie di macchina del tempo…Poco dopo ci si accosta al Danubio. Un itinerario magnifico dalla fortezza Golubac, fino a sconfinare in Romania, fermandoci per mancanza di tempo a Severin.

L’indomani nuove dogane, Bulgaria e breve sosta a Vidin, vista fortezza Baba Vida. 

Nuova salita tra le montagne bulgare fino a Belogradchik e la sua fortezza arroccata, bellissima visita questa volta, compreso il fiatone per salire in alto. La Bulgaria ci regala ancora la discesa verso Sofia sulla ‘famigerata’ statale 81, magnifica strada di montagna, a tratti una pista, e pomeriggio sera mondano ma uggioso sulla ‘rambla’ di Sofia.

I km del giorno dopo sono ancora di più…ed in più batteria scarica per il Vstrom 1000 di Vincenzo, booster scarico ovviamente, sotto la sella una matassa di fili e faretti cinesi con la centralina di quelli che lampeggiano, gialli, verdi… Chiamo l’ACi che in 10 minuti attiva i bulgari ma nel frattempo un garage li vicino la rianima…

Si esce dalla Bulgaria, per entrare in Grecia ma siamo corti con i tempi, scegliamo a malincuore di fare una tirata di 600/700 km di cui buona parte di autostrade, per giungere a Pogradec in Albania sul lago di Ohrid in serata. Albergo con vista magnifica sul lago. Giretto serale mondano in moto e ciabatte, come usanza locale ma anche con un costoso burek albanese che sembrava un calzone alla ricotta  preso con Justeat… Alla terza volta, volevo provare un posto chic e infatti…

Si riparte di buonora lungo il versante albanese del lago, dogana > Macedonia, lunga strada tra i monti, fino a Skopjie che approcceremo dalle alte montagne a sud, dove c’è l’enorme croce del millennio. A Skopjie giro pedonale in pieno centro con moto a vista, sosta in una konoba tipica, tradizionale, super abbuffata di arrosti…

Ripartenza lenta ma ci aspetta il Kosovo, dogana veloce, albergo in centro, pomeriggio rilassato e solitario nel giorno di festa Eid-al-Adha, la Festa del Sacrificio per i musulmani. La sera seppur piovosa ci consente un giro nella zona più ‘in’ kosovara ma ovviamente sottotono per motivi di rispetto delle tradizioni.

Il giorno successivo si evita il nord del paese che ha registrato tumulti e passando da Peje si esce sulla frontiera di Rozaje in Montenegro. da li il racconto di tutti quelli che hanno visitato il Durmitor, imponente complesso roccioso e i vari canyon e ponti sul fiume Tara: Mojkovac Zabljiak e poi il percorso montano bellissimo e fiorito. Sosta in bel ristorante vista vette e poi si ridiscende sul versante opposto sul Piva canyon, tra precipizi e gallerie scavate nella roccia. Contrariamente ad un precedente viaggio, saliamo sul versante montenegrino del Piva fino al confine bosniaco, dove il Tara e il Piva danno origine al Drina, già incontrato a valle. Si sale su una strada incredibile, bellissima, velocissima, lungo fiume fino a Brod, per passare dall’altro lato, più selvaggio e dalle strade semi sterrate fermandoci per la notte in un camping per gli amanti del rafting immerso nel verde, con il fiume a vista. Spettacolo.

L’indomani si scende per un primo tratto su una strada semidistrutta dalle alluvioni, poi diventa più aperta ma sempre tra le montagne. 

Magnifica la strada  arrivando da nord est su Mostar, dove ci fermeremo per pranzo, vista ponte, tra i turisti. 

Si prosegue poi per Medjugorje, sosta preghierina e da li l’ultimo capitolo della saga, cercando disperatamente un albergo o un b&b visto il pienone. Da raccontare che Booking ci propone un villone uso esclusivo con piscina in un porticciolo ‘in’ vicino Spalato a 40 euro per due giorni…pagamento in anticipo.
Andiamo all’appuntamento con la faccia come il c…o e il proprietario, viene a scusarsi per il loro errore restituendoci la cospicua somma e lasciandoci pure la mancia di 10 euro. Tra l’altro era accompagnato da una bionda spettacolare… Chissà cosa avrà pensato vedendoci scuri e sporchi :D

Ad ogni modo tiriamo fuori, sempre via booking 200 euro e rimaniamo fino al giorno di partenza in un attico vista mare con yachts e  elegante e noioso porticciolo, con i più un pieno giorno di pioggia e nubi.

Si conclude il tour a Spalato, giro in centro..panchine..ma anche un bel giro in moto fino alle pendici del monte del parco Marjan che sovrasta la città :) e il ritorno sul bastimento SNAV che debbo dire, nonostante la pipinara delle comitive religiose, pulito e confortevole.

Consiglio questo tour a chiunque voglia sgranchirsi le ossa :)

Ah…ho ravvivato il ritorno mesto a casa con altri quasi 400 km di montagne