[2022] Ottobrate tunisine

13 ottobre

Con le due Tuareg 660 e una Caponord…. :)  …. ..e un altro infiltrato con altro scooter jap avventuroso che va di moda di cui non ricordo il nome :D

…..arrivati al porto di Tunisi nel primo pomeriggio, iniziamo le procedure per l’ingresso che prendono il solito ma indefinito tempo. Si passa da un botteghino all’altro, poi si cambiano i soldi, si fa l’assicurazione e dopo circa un’ora e mezza si riesce ad uscire. Saltiamo le code al primo benzinaio per i recenti problemi di approvvigionamento ma dopo qualche km, prima di entrare in autostrada, col panico da rifornimento che si crea in certe situazioni, specie se si parte da casa con un filo di benza per poterla fare in Tunisia a 80 centesimi… :)  parte un’altra mezzoretta ..Fa notte presto e si arriva a Kairouan in serata, puntando dritti all’hotel la Kasbah, blasonata, costosa ed elegante ex fortezza a ridosso delle antiche mura della medina. Cena in giro per le polverose e solitamente lerce stradine del centro. 

14 ottobre

Ci si sveglia relativamente presto per comprare le sim in centro. Approfitto per recuperare un paio di scarpe Nike farlocche a 8 euro…(le mie le ho perse sul traghetto :D  ) e si parte con calma per una bella e lunga tratta di strade nazionali e provinciali, passando per Kasserine, Gafsa per poi puntare alle oasi di montagna, salendo fino a  Redayef per poi scendere per la pista di Rommel, percorrendo l’intero loop che risale fino a Tamerza

Magnifico giro, per me in parte inedito per la tratta che sfiora il confine algerino, passando per la zona mineraria, che trova il suo massimo raggiungendo Mides e il suo canyon con le luci del tramonto. Poi al buio, dopo un bel po di km a scendere, arriviamo a Tozeur, dove ci fermiamo per la notte ‘al solito’ Mouradi 4 stars

Zona mineraria intorno a Moulares
Pista di Rommel
Gianluca con Aprilia Caponord
Monumento ai caduti
Mides
Mides

15 ottobre

Ripartendo da Tozeur, ci dirigiamo verso Nefta per poi raggiungere (su asfalto..prima era una pista distruggi cuscinetti sterzo..) l’ingresso sud di Ong El Jemel, per la precisione lo Star Wars Set di MOS Espa. 
Pochi turisti e quindi conseguenti fastidiosi ambulanti, venditori di tutto, ovunque, addosso…Però ho preso in braccio un piccolo Fennec che mi ha fatto anche un po pena…Siamo qui per far vedere un bel posto a chi non c’è mai stato ..ma il relativo interesse e la situazione, ci inducono la fuga. Percorso a ritroso e poi passata Nefta, raggiungiamo l’oasi di Hazoua e la dogana algerina. 

Ong Jmel
Ong Jmel – MOS Espa, Star Wars Set

Da qui parte una strada solitaria a pochi metri dal confine, utilizzata dai locali e dalle forze dell’ordine/esercito. E’ asfaltata, un po’ mal messa…. sono poco più di 200 km fino a Douz di cui i primi 150 di nulla totale e deserto. Gli ultimi km  sono intervallati da villaggi non toccati dal turismo o dal passaggio di massa, quindi più genuini …Ad uno, ci fermano per un breve controllo…Arriviamo a Douz nella piazza principale, per poi pranzare in un tipico localetto attiguo. 

Hazoua

Con calma ripartiamo per percorrere gli ultimi 150 km quasi tutti sulla pipeline che va a sud oltre i pozzi di El Borma, fino al confine libico/algerino. La strada è asfaltata, a tratti mal messa, molti dossi e cunette ..si va veloci ..piuttosto veloci per evitare la notte..ma dromedari e sabbia ci invitano alla prudenza. 
Percorriamo questi ultimi km col sole basso, una luce commovente sul deserto che penso sia indimenticabile. E’ la quinta volta che passo di qui, e da sopra la strada, arrivando o ripartendo, ho potuto vedere il deserto fiorito, freddo, al buio, all’alba…ed ora al tramonto, ed è fantastico.
 
Arriviamo all’oasi praticamente sempre su strada buona…solo per arrivare agli alloggi la sabbia ci fa tribolare, per transitare e parcheggiare.
L’oasi è piuttosto grande e turistica ma ha alcune caratteristiche che la rendono la meta raggiungibile, imperdibile ed unica. Si affaccia sulle dune alte del Sahara, è il punto di partenza per il fortino romano di Tisavar,  la diretta per Douz e le diverse piste per il parco del Jbil, Tambaine…e diversi altri campi tendati..però ci vogliono ‘le moto buone’ ed esperienza… Nell’oasi c’è un laghetto ferroso,  solfureo, caldo in cui ci si fa il bagno anche di inverno o di notte…le palme alte e sotto, ombrosi campi, irrigati da canali. Fuori il deserto a vista… Insomma, arrivare qui, merita sempre  

Pipeline per Ksar Ghilane

16 ottobre

La mattina alcuni di noi s svegliano all’alba, magnifica e fredda….

Ksar Ghilane
Ksar Ghilane -. Inizio pista per Tisavar – diretta per Douz

…..fatte un po’ di foto, si riparte per la linea montana degli Ksar (fortezze) e i Ghorfa (granai, magazzini antichi).
Si taglia la pipeline, per Beni Keddache, da qui una fantastica strada tra piccoli paesi, Ksar Haddada, Ksar Hallouf.. e poi Ghomrassen ancien. Da qui si scende in una valle da film..aride pianure, montagne erose dal tempo e canyon, per arrivare infine nella zona di Chenini… Siamo nei luoghi più antichi, abitati dalle popolazioni autoctone, i berberi  che popolano e coltivano queste aride terre da tempi immemori, vivendo, con pochissimo, in grotte arroccate sulle alture.
Qui c’è un luogo sacro, la Moschea dei Sette Dormenti. Anch’io ho dormito qui ehehe, proprio a pochi metri, nella rocca di Chenini, in una grotta del Kenza ma non l’avevo mai visitata e ne vale la pena. 
Ammirare dall’alto queste valli è una esperienza quasi mistica, si pensa seriamente di rimanere li a contemplarle per ore  …

Chenini valley
Moschea dei 7 dorminenti

Saltiamo Douiret che meriterebbe una visita ..cosi come tutta la vasta e poco frequentata zona a sud (che contempla anche un altro parco nazionale, con uno dei pochi lembi rimasti di savana del nord africa) e attraversando Tataouine (città dal nome che ha ispirato il pianeta Tatooine di Star Wars), ci si dirige verso Djerba, passando via terra per l’antico viadotto romano. 

17 e 18 ottobre

Djerba è parimenti turistica e interessante. L’isola dei mangiatori di loto, col lato occidentale pieno di albergoni, ha una storia millenaria che affonda le proprie radici nel mito di Ulisse..e di tutte le genti che percorrevano in lungo ed in largo il mediterraneo più dei nostri attuali traghetti. Conta la più antica comunità ebraica del nord africa. La sinagoga della Ghriba, che troveremo chiusa dopo esserci persi nei campi, è un luogo di pellegrinaggio tra i più frequentati per la comunità.
Ci fermeremo a Djerba, girando per Houmt Souk, caotico e turistico ma con discreto mercato… passeremo del tempo nel ‘solito’ El Mouradi con piscine enormi, salate, magnifiche, probabilmente il migliore tra quelli della stessa catena fin qui provati …per poi essere invitati a concludere la serata presso un bell’albergo con discoteca e ristorante sul mare, come in una tipica nottata estiva.

Il giorno dopo, si dovrà rientrare, svegliandoci relativamente presto e percorrendo circa 600 km per poi ripartire in serata, col solito bastimento Grimaldi Lines.

Djerba – Ghazi Mustapha Tower
Djerba Hood
Djerba Hood
Djerba El Mouradi sunset

Come dicevo da qualche parte, ritorno in Tunisia sempre con piacere. In pochi giorni ho sempre modo di vedere cose inedite. In ogni caso, anche un viaggio classico come questo, mi immerge in quell’atmosfera polverosa, caotica dei villaggi… le strade a sud entrano in luoghi esotici, lontani dai nostri. In pochi km sei in un altro mondo. E li, anche tra un camper e un quad, si sente il richiamo ancestrale del deserto, come se si compisse una missione personale. Se qualcosa di questo è arrivato agli amici che si sono uniti, sono contento

https://www.youposition.it/it/map/6944/ottobrate-tunisine-2022.aspx

Cappellini in regalo ai ragazzi all’uscita di scuola