[2013] KAT (Keine Autobahn Tour) estate balcanica tra Austria, Slovenia e Croazia

Dopo la comoda notte trascorsa all’Hotel Park di Široki Brijeg , parto sempre con calma, dopo aver fatto una colazione da albergo serio, pur con una serie di affettati di dubbia provenienza…

Mi propongo di fare nuovamente visita a Mostar, per questioni di itinerario ma anche per un nuovo giro, sicuramente più rilassato di quello serale. Mi fermo poco in centro, molto meno frequentato della sera e riparto velocemente per la E73, strada scorrevole, costeggiando la Neretva, in una bella e fresca valle che va idealmente verso il mare.

Mi fermo a Počitelj, bellissimo angolo di storia balcanica, candidata cittadina patrimonio dell’unesco. Anche qui, turisti, bibite, accendini…Però il sito è bellissimo.

Riparto dopo un’oretta: scendendo a valle il territorio cambia. Più arido e più abitato: lungo la strada che percorro lento, vedo un po di vita locale: tante donne e uomini trasportare a mano ogni cosa, soprattutto ortaggi. Tante bancarelle che vendono frutta e verdura. Molti bar e locali vari. Questo movimento lungo la strada, fa si che venga percorsa,  attraversata da auto di ogni tipo, autocarri e persone a piedi, ed è un vero caos nei centri abitati.

Dopo Vsici, decido di rientrare in Croazia…

…Direzione, Metkovic, Opuzen su un altopiano che con una bella e curvosa strada, riporta verso il mare.

Debbo dire che la vista del mare dopo alpi, tanto verde e colline, secche pianure mi da un certo buon umore. Inevitabile canticchiare nel casco in queste occasioni. Sulla costa, dopo Komarna la strada scorre sotto colline scoscese, con il mare a pochi metri che sembra un lago con piccole casupole che invitano già ad una sosta, dopo Klek.

Mentre il panorama accentua la vena poetica e apre il cuore Alt, frontiera, dogana, nuovamente con la Bosnia. Mi metto in fila, in fondo questa sembra veramente una dogana seria, con semafori, tettoia, tanti poliziotti. In effetti mi fermano e mi chiedono i documenti, al secondo passaggio, entrando in Bosnia, ma tutto fila liscio. Questo breve passaggio in Bosnia, nel piccolo tratto di mare che la stessa ha mantenuto dopo la divisione dell’ ex Yugoslavia, passa velocemente, attraversando la turistica Neun, che appare comunque in una posizione favolosa, tra una parte arroccata e l’altro sul mare che dall’alto appare azzurro e bellissimo. Dopo qualche km, nuova dogana per rientrare in Croatia. Qui passo e cammino, senza troppi problemi.

Questo tratto di costa si caratterizza per essere davanti ad una penisola che fa apparire il mare come una sorta di lago, sensazione che si accentua andando verso sud, dove il tratto si stringe. La strada è bellissima e scorrevole, veloce, anche troppo. Da Banici, Slano cambia ancora, più curvosa, seguendo una costa più frastagliata e varia.

Raggiungo Dubrovnik dopo poco, attraversando lo strepitoso ponte sul fiordo

Mi fermo poco dopo per fare qualche foto

Scendo a Stari Dubrovnik: dopo un primo giro in un centro città trafficato e caotico, entro nella città vecchia

Non sono li per una visita ma mi faccio un giretto ….C’è troppa gente ed ho la moto carica, parcheggiata li vicino.  Riparto quindi dopo poco, cercando n localetto vista mare per pranzare, possibilmente tranquillo, fuori da questo caos. Per forza di cose passo per il porto, dove sono ormeggiati un paio di grossi mostri del mare.

Fuggo via, entrando nel fiordo sotto il ponte, direzione Sustjepan, Komolac…Qui tutto cambia: mare a pochi metri, casette e villaggi, meno traffico. Trovo una konoba sulla strada, davanti ad un porticciolo: perfetto!

konoba_bonaca

Qui, mentre mangio carne squisita accompagnata da buona birra, in chiaro relaz e sbargo totale, arrivano 4 turisti italiani, due uomini e due donne …prendono posto nella centralissima tavolata a forma di barca. Forse pensando di essere gli unici italiani del posto, cominciano a dirne di tutti i colori sulla loro esperienza con i croati e sulla loro evidentemente stressata vacanza. Gli uomini parlano poco, le donne sguaiate e sbracate, all’ora di pranzo prendono caffè e cappuccino…Che prsonaggi….finalmente, dopo una mezz’oretta, se ne vanno e io approfitto per prendere posto sul barcone da loro lasciatato che era nettamente in posizione migliore, all’ombra, per finire il mio lauto pranzetto..ero appena a metà. Ed ecco giungere una bella coppia giovine, lei alta, esile, bellissima e dico sul serio. Lui insonnolito, si toglie la ciavatta e mette il piede sulla panca, lei delicatissima stella di mare, apre bocca e inizia il torpiloquio..in italiano! Aho….tutti qui sti personaggi! Aiutooooooo A questo punto, non sapendo più come evitare questo fenomeno incontrollabile, cerco di esorcizzarli, entrando in conversazione. In effetti si danno una regolata. Io parlo piano, quasi sottovoce e il tono si abbassa…Mi chiedono dei viaggi, della moto e io faccio il vecchio lupo di strada, raccontando un po di cose. Il ragazzo mi segue appena, annuendo…La ragazza, il quale sguardo è difficile sostenere, dolce, segue interessata….Non rammenta però, o forse si…di indossare un prendisole, una vestaglietta …completamente nuda!  Giuro, non avevo fatto caso… e da li la conversazione diventerà difficile, molto difficile. Insomma il ragazzo mezzo addormentato, la ragazza con l’occhio vispo, prendono il caffè e dopo un pò se ne vanno…sigh…A questo punto, a locale ormai vuoto, mi si avvicina il proprietario e in un buon italiano mi saluta e mi dice di essere un motociclista, ha un cbr600, visibile da li…Gli domando che razza di clienti ‘italiani’ ospitasse….Annuisce e mi dice che ovviamente non sono tutti così e che in fondo non è questione di nazionalità…Poi mi dice…hai notato la ragazza? Eh…si che l’ho notata…ma era una cerbiatta, dolce, dico io. Si si, mi dice lui…molto bella ma non si è regolata, mica siamo ad Ibiza! ehehe

Grande oste…e il conto più che ragionevole, pur essendo in un posto molto turistico.

Insomma anche da qui mi tocca fuggire, vuoi per la ‘caciara’ vuoi perchè è evidente che sarà impossibile trovare qualcosa come dico io, ovvero un posticino sul mare, tranquillo…un pò come quelli  che avevo visto scendendo dai monti, poco prima del confine bosniaco….potrei anche tornare indietro ma mi pare brutto andarmene via cosi, in fondo qui il mare è bellissimo, si tratta solo di trovare un posticino…Riprendo la strada, facendomi tutto il fiordo, per risalire all’inizio del ponte, direzione nord.

La costa offre diversi villaggi e mi fermo a Zaton dove i tanti cartelli mi indicano che c’è ricettività….

Il posto sembra perfetto. Tranquillo, sul mare…

Mi fermo più di una volta nelle varie soba, spesso non libere… quelle rimaste sono care,  più sulla strada che sul mare…Dopo vari giri, mi infilo in una stradina, trovo un cancello aperto e due signori…ai quali chiedo informazioni e aiuto. Uno di loro parla italiano e mi dice di seguirlo. Prende l’auto e si infila in viuzze strette, che scendono verso il mare…In una piazzetta si ferma  e mi conduce in una casa, dove, mi dice, una anziana signora potrebbe avere ancora camere libere…Infatti ne ha, ad un prezzo onesto per l’ubicazione, come avrò modo di scoprire di li a poco

Questo gruppo di casette, veramente ben tenute, pulite e confortevoli, affacciano su un porticciolo…poche scale e una sorta di terrazzo sul mare, viene utilizzato come spiaggia e per il passaggio.

Il posto è veramente bello…Ormai in pieno pomeriggio, scendo velocemente per un giro e per un bagno.

Dalla camera il panorama è bellissimo…e rimango in contemplazione e al sole, sino al tramonto e oltre

Il pomeriggio mi concedo un bagnetto o due, costeggiando la penisola, su dei viottoli o meglio dei marciapiedi, a ridosso del mare, fermandomi in una piccolissima spiaggetta di ciottoli. Mi fermo oltre il tramonto e poi esco in cerca di qualcosa da addentare li vicino. Non c’è troppa gente, l’aria e tiepida e la serata trascorre in pieno relax.